martedì 1 febbraio 2011

LEGGE 183/10: NUOVE DIRETTIVE E REGOLE

 IN CAMPO ASSISTENZIALE: VALUTAZIONI E REVISIONI LEGGE 104/92

Il nuovo collegato lavoro, pubblicato il 09 novembre 2010, visto in particolare l’articolo 24, attiva una miriade di innovazioni sui permessi lavorativi  verso i cittadini dipendenti che assistono i familiari con handicap grave, modificando radicalmente alcune direttive verso le agevolazioni attivate all'ora della Legge 104/92.

Successivamente, due circolari, una dell’INPS e una della Funzione Pubblica, hanno chiarito tali disposizioni. All’ora tali diritti previsti per i cittadini lavoratori pubblici e privati, consisteva nella possibilità di fruire di tre giorni al mese, retribuiti, coperti da contribuzione figurativa, anche in maniera continuativa, a condizioni che il disabile non fosse ricoverato.

Ora, le modifiche o le nuove direttive, interessano sempre in modo particolare i cittadini lavoratori che assistono un parente o un affine di terzo grado con grave disabilità, ma tali permessi, dall’INPS verranno al più presto sottoposti al riesame.
Per coloro che in passato, avevano presentato richiesta di assistenza e quindi la possibilità di poter usufruire i tre giorni al mese e gli erano stati negati per mancanza di requisiti di continuità ed esclusività dell’assistenza, ora potranno nuovamente ripresentare richiesta di concessione della Legge 104/92 e sue modifiche.

Per quanto riguarda i parenti e gli affini di terzo grado, essi potranno usufruire delle agevolazioni se i genitori o il coniuge, in situazione di disabilità grave, abbiano compiuto i sessantacinque anni di età oppure, siano anch’essi portatori di patologie invalidanti o deceduti.
Le domande avanzate in passato e i permessi già concessi, verranno riesaminati. Quindi, al lavoratore verranno nuovamente  richiesti tutti gli elementi e certificati utili al fine di verificare la sussistenza o meno, mediante le nuove requisite previste dalla Legge 183/2010.

Gli articoli della sopraccitata Legge, ora sottolineano come non possono essere concessi i permessi a più di un cittadino lavoratore per l’assistenza alla stessa persona con disabilità grave.
Proprio l’INPS interpreta tali indicazioni, come un divieto all’alternatività fra più beneficiari, a meno ché essi, non siano i genitori.

In seguito alle nuove direttive della legge 183/10, verranno esaminate le domande e i permessi già concessi a più familiari per l’assistenza al solo soggetto con disabilità grave, anche se, appare sicuramente difficoltoso sostenere il divieto all’alternanza, in giorni diversi, o in mesi diversi.

Certamente l’aspetto più grave che avrà maggiori ricadute operative, sarà l’eliminazione del requisito della continuità ed esclusività dell’assistenza. Quindi, per altri cittadini lavoratori votati all’assistenza del disabile, vi sarà la possibilità di ripresentare la domanda precedentemente rigettata magari solamente per la distanza notevole del familiare da assistere.
Per queste nuove direttive potranno, a nostro avviso, essere rivisti alcuni articoli poco chiari;  e dopo un periodo di prova o assestamento della Legge, come sempre accade, al sorgere di ulteriori problematiche, riesaminata.  


Cosa ne pensi delle nuove direttive sulla Legge 104/92?.  Inviaci un tuo commento.

5 commenti:

  1. Debora Varese, ormai cara avid cosa dobbiamo aspettarci, chi non lo sa che a Varese l'assistenza è diversa dalle provincie del meridione? ogni paese è costretto a sopportare il suo meridione.
    Noi siamo sempre stati abituati a lavorare e moriremo mentre lavoriamo. Pero i nostri politici potrebbero fare qualcosa di più.Grazie ancora a tutti i vostri volontari

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  2. Givanni: sono anchio un disabile con il 100% di invalidità + la Legge 104/92 avuta nel 1996, voglio però far sapere ai nostri parlamentari che possono controllarmi quando vogliono, possono togliermi tutto, purchè mi diano il loro stipendio e loro stessi si prendano la mia disabilità.

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  3. Gianmaria di Milano; visto la circolare sicuramente anch'io penso verrò chiamato a revisione. Io spero che la Commissione non si comporti come di solito, ma che valutino con un certo criterio, cioè quello professionale, la mia disabilità, i miei problemi giornalieri. Poi spero che conoscano anche le 12 patologie esentate. Grazie AVID

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  4. credo che sia piu giusto che il lavoratore che assiste un disabile abbia l'obbligo di lavorare vicino casa dell'assistito e no vicino casa propria

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  5. Purtroppo queste furbizie esistono dalla nascita della Legge ma pian piano a suon di circolari si arriverà a fare più chiarezza.

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