giovedì 18 luglio 2013

L'INFORTUNIO SUL LAVORO E IL LICENZIAMENTO


              LA CONSULENZA LEGALE E
                LA DIFESA IN GIUDIZIO
        IL rapporto di Lavoro e l’infortunio sul lavoro
Quali sono i rimedi che il lavoratore può adottare contro il licenziamento?, impugnazione del licenziamento entro sessanta giorni, per chiedere la reintegrazione nel posto di lavoro e il risarcimento del danno subito.
Se è stato firmato un contratto a termine, tempo determinato, un contratto a progetto, un contratto di somministrazione, o un contratto che prevede l'emissione della fattura, ma in realtà il rapporto si di lavoro si svolge in modo diverso da come lo descrive il contratto firmato, qual è la corretta lettura sul piano del diritto di questa situazione?
La legge prevede che il contratto di lavoro normale è quello subordinato a tempo indeterminato, ma che in certi specifici casi è legittimo regolare il rapporto di lavoro con uno dei contratti atipici sopra indicati. Tuttavia, se lo svolgimento concreto del rapporto non corrisponde a quanto prevede puntualmente la legge per ognuno di questi contratti a termine, cocopro, somministrazione, partita iva ecc, il lavoratore può chiedere la conversione a tempo indeterminato e il risarcimento del danno. 
Per impugnare un contratto atipico i termini sono: fino al 31 dicembre 2012 sessanta giorni; dal 1° gennaio 2013 centoventi giorni.
Dal punto di vista del diritto del lavoro, cosa succede quando un lavoratore subisce un infortunio sul lavoro  e successivamente il licenziamento ?
A parte la possibile responsabilità penale del datore di lavoro, il lavoratore ha diritto al risarcimento di tutto il danno subito, naturalmente ci devono essere responsabilità di terzi.
L'INAIL, come previsto dal Testo Unico Infortuni DpR 1124/65 e successive modifiche ed integrazioni, indennizza solo una parte del danno subito sia per la temporanea sia per la successiva guarigione, 60% <> 75%, la parte rimanente, cosiddetto danno differenziale, può essere chiesta al datore di lavoro per il mancato guadagno.
I  danni di cui  si sta evidenziando sono: il danno patrimoniale retribuzioni, spese per visite mediche, tiket, spese per terapie, ecc. Il danno biologico, temporaneo e permanente, il danno morale.
Per quanto chiarito in alcuni passaggi, i volontari di AVID Varese Onlus sono a disposizioni per consigli, consulti e la relativa assistenza legale e medico legale.
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LA VITA DA INVALIDO E' SEMPRE PIU' CAOTICA



Verbale di invalidità sempre meno chiaro per gli invalidi e disabili

Ora i Verbale delle valutazioni medico legali delle Commissioni ASL  per gli invalidi: niente anamnesi, né diagnosi e neppure la descrizione dell'esame obiettivo.
Il garante della privacy con il provvedimento n. 331 del 4 luglio 2013 ha stabilito le regole per il rilascio della copia del verbale di invalidità da usare, per esempio, per richiedere il contrassegno per l'accesso al parcheggio disabili oppure nelle zone Ztl, oppure per usufruire delle agevolazioni fiscali previste per l'acquisto di veicoli.
Nel provvedimento, che ha carattere generale, si tratta di una norma del 2012 in materia di semplificazioni amministrative per le persone disabili.  L'articolo 4 del decreto legge n. 5/2012 prevede in particolare, che le attestazioni medico legali, richieste per usufruire dei benefici previsti, possano essere sostituite dalla presentazione congiunta di una copia del verbale della commissione medica (recante in chiaro i dati sulla propria salute) e da una autocertificazione che ne attesti l'attualità del contenuto e la conformità all'originale.
Consegnare al comune o al rivenditore di auto la copia integrale del verbale però, espone a una grave violazione della riservatezza perché sul documento sono presenti informazioni delicatissime o sensibili sullo stato di salute del soggetto (patologie, tipo di disabilità, informazioni riferite dal paziente).
Oltretutto non pertinenti e non indispensabili per ottenere i benefici. Per questo il garante ha prescritto che, in questi casi, le commissioni mediche debbano rilasciare una copia del verbale priva di informazioni sanitarie.  i tratta comunque, di informazioni superflue, che non servono per evadere la pratica amministrativa.
per la circolazione e la sosta dei veicoli a servizio di persone con capacità di deambulazione impedita, infatti, l'interessato deve presentare la certificazione medica sulla effettiva capacità di deambulazione impedita o sensibilmente ridotta, ma senza che sia prevista l'indicazione della diagnosi (art. 381, comma 3, DpR  n. 495/1992).
che per le agevolazioni fiscali relative ai veicoli previsti per le persone con disabilità, si richiede la certificazione dello stato di handicap grave, (legge 104/92), ma non l'indicazione della specifica patologia diagnosticata all'interessato. Quindi, al fine di consentire il ricorso alla semplificazione, il verbale non dovrà più contenere la descrizione dei dati anamnestici, l'esame obiettivo e la diagnosi della persona con disabilità.
Il garante si è già espresso in materia con altro provvedimento del 21 marzo 2007, in cui sono state introdotte accorgimenti a tutela di chi presenta istanza per l'accertamento dell'invalidità civile. In particolare, è stato prescritto alle aziende sanitarie locali di rilasciare le certificazioni che attestano il riconoscimento dell'invalidità civile per l'iscrizione alle liste del collocamento obbligatorio o per la richiesta di esenzione dalle tasse scolastiche e universitarie senza indicare i dati personali relativi alla diagnosi dell'interessato.
Da Italia Oggi del 17-07-2013, di Antonio Ciccia
Per quanti fossero in difficoltà nell’invio della domanda di invalidità civile oppure nella  lettura dei verbali spediti dall’INPS, i volontari di AVID Varese Onlus sono a disposizione per assistere e spiegare le nuove direttive intraprese.

domenica 7 luglio 2013

CON I VOLONTARI DI AVID MIGLIORA L'ASSISTENZA ALLE PERSONE FRAGILI

       A.D.S. A VARESE,(Amministratore di Sostegno).
                       Tribunale, ASL e Varese  ADS  firmano un protocollo
Il 12 giugno 2013 è stato firmato un protocollo d’intesa tra il Tribunale di Varese, l’ASL Provincia di Varese e il Comitato Varese ADS che sancisce un impegno reciproco nella costruzione di un sistema di protezione giuridica varesino e individua alcuni orientamenti e valutazioni del Tribunale in merito alla necessità di nominare l’amministratore di sostegno
Dopo un lavoro iniziale che ha visto impegnati operatori del Tribunale di Varese, dell'ASL Provincia di Varese e del Comitato Varese ADS nella stesura di un documento condiviso realizzato con la collaborazione del Progetto Innovagiustizia che opera all'interno del Tribunale, il 12 giugno 2013 si è arrivati a firmare un protocollo d'intesa che sancisce un impegno reciproco nella costruzione di un sistema di protezione giuridica varesino e individua alcuni orientamenti e valutazioni del Tribunale in merito alla necessità di nominare l'amministratore di sostegno
In particolare i tre soggetti coinvolti nell'accordo si impegnano con diversi ruoli e funzioni specifiche a:
  • promuovere e rendere effettivamente disponibile e utilizzabile l'albo degli amministratori di sostegno che già è costituito presso il Tribunale;
  • collaborare e supportare il lavoro degli sportelli attivi sul territorio e di quelli che si attiveranno nel prossimo futuro;
  • realizzare interventi di informazione, sensibilizzazione e formazione rivolti a famiglie, volontari, amministratori di sostegno e operatori;
  • migliorare e condividere i propri sistemi di raccolta dati.
Inoltre sono previsti due periodici momenti di confronto annuali, nei quali monitorare le iniziative del semestre passato e programmare le attività del semestre futuro e l'allargamento dell'intesa anche ad altri soggetti che vorranno formalizzare il loro impegno nella costruzione comune di un sistema di protezione giuridica.

Per ulteriori informazioni, i volontari di AVID Varese Onlus sono a disposizione per consigli e consulti presso gli sportelli sparsi tra i Comuni del territorio varesino.

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giovedì 4 luglio 2013

SI CONCLUDE UNA LUNGA BATTAGLIA.

             INVALIDITA' UN ALTRO GRADINO APPIANATO:

Per la pensione il reddito del coniuge non viene conteggiato.

Il Consiglio dei ministri scioglie i dubbi interpretativi che da lungo tempo interessavano i titolari di pensioni di inabilità: ora si fa riferimento al solo reddito individuale (quello del soggetto) e non al reddito familiare.

Le persone che usufruiscono di pensioni di inabilità dovranno fare riferimento, per capire se hanno o meno diritto all'assegno mensile, al proprio reddito individuale e non a quello familiare, considerando cioè anche quello del coniuge. La precisazione arriva da palazzo Chigi, dove il Consiglio dei ministri - su proposta del ministero del Welfare - ha deliberato di risolvere l'annosa questione, che si trascina da tempo, sulle differenti interpretazioni relative al cumulo del reddito del coniuge nella considerazione del tetto reddituale massimo per ottenere il beneficio economico.
Abbiamo reso più coerente - ha affermato il ministro del Lavoro Enrico Giovannini - l'indicazione sul limite di reddito per chi fruisce di pensioni per l'inabilità, in modo che sia calcolato in base al reddito individuale e non sul reddito familiare.

L'intervento del governo chiude un caos interpretativo che aveva causato alle Associazioni di categoria ma soprattutto ai cittadini bisognosi di assistenza, non pochi malumori nei mesi scorsi.  In particolare, a partire dal dicembre 2012 quando una circolare dell'Inps (n. 149/2012) annunciava che dal primo gennaio 2013 sarebbe stata assegnata la pensione agli invalidi con un reddito familiare, e non più personale, non superiore ai limiti di legge (quest'anno pari a euro 16.127,30). La decisione era poi stata sospesa attraverso il (messaggio Inps n. 717/2013) su indicazione del ministero del Lavoro, che aveva aperto all’ora, un'istruttoria.

La revisione dei criteri da parte dell'Inps era nata in adeguamento alle diverse sentenze della Corte di Cassazione che avevano visto l'ente di previdenza prevalere in giudizio su questioni attinenti proprio alle condizioni economiche per il riconoscimento della pensione d'inabilità. Una decisione amara per coloro che ogni giorno sopportano problemi di ogni sorte e che, con questa nuova iniziativa miravano a togliere l'invalidità a migliaia di aventi diritto.
Poi nel marzo scorso, la questione era arrivata in Parlamento con la proposta di legge 538. Contestualmente però al dicastero del Welfare il lavoro era andato avanti, fino ad approdare nel provvedimento chiarificatore assunto oggi dal Consiglio dei Ministri.
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lunedì 1 luglio 2013

AUTO MULTIADATTATA A CASTIGLIONE


SABATO 22 GIUGNO A CASTIGLIONE OLONA PER LA PRESENTAZIONE DELL'AUTO MULTIADATTATA. I VOLONTARI DI AVID RINGRAZIANO IL COMMISSARIO STRAORDINARIO DELLA PROVINCIA DI VARESE, ING. DARIO GALLI, PER LA SUA PRESENZA E LA SUA SENSIBILITA' VERSO LA FASCIA SOCIALE DEI PIU' DEBOLI. UN CALOROSO RINGRAZIAMENTO VA A TUTTA L'AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI CASTIGLIONE OLONA PER LA LORO PRESENZA. L'UNICO RAMMARICO, MA NON CERTO PER COLPA DELLE AUTORITA' PRESENTI, E' STATO IL MATRIMONIO DEL VIP IN COLLEGGIATA, ANCH'ESSO IMPORTANTE PER IL NOSTRO PAESE, MA PROPRIO PER LA LORO SALVAGUARDIA E INCOLUMITA',  NON HANNO DATO LA POSSIBILITA' A MOLTI DISABILI E INVALIDI DI PORTARSI IN PIAZZA GARIBALDI (CENTRO STORICO). ERANO VENUTI A CASTIGLIONE OLONA PER LA PRESENTAZIONE DELL'AUTO  PREPARATA PER LA SCUOLA GUIDA PER DISABILI (PATENTI B SPECIALI). COMUNQUE NON E' STATO UN GROSSO PROBLEMA, CI HANNO AVVISATO VIA SMS O TELEFONICAMENTE CHE NON POTEVANO ENTRARE. ALCUNI DI LORO VISTO L'EVENTO STRAORDINARIO SONO RIMASTI ALL'ESTERNO DEL CENTRO A VEDERE I VIP. I VOLONTARI DI AVID RINGRAZIANO COMUNQUE DI CUORE QUANTI SEGUONO E SOSTENGONO IL NOSTRO LAVORO VOLONTARIO - GRATUITO PER TUTTA LA PROVINCIA DI VARESE.

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