lunedì 31 ottobre 2016

COME SI USA LA LEGGE 104/92

LEGGE 104/94 COME E PERCHE’
I permessi retribuiti;  (tre gg. al mese oppure il permesso straordinario retribuito).
Sono aiuti quotidiani che possono essere utilizzati dai disabili con contratto individuale da lavoratore dipendente, part-time; da questo sostegno sono esclusi invece i lavoratori autonomi, i parasubordinati, i lavoratori agricoli a tempo determinato occupati in giornata, i lavoratori a domicilio e quelli addetti ai lavoro domestici e familiari.
Questi permessi li possono usufruirne anche i parenti o affini entro il II grado comunque lavoratori dipendenti; figli, nonni, nipoti, fratelli, suoceri, generi, nuora, cognati del soggetto disabile con lui conviventi.

Allo stesso modo anche i parenti o affini entro il III grado comunque lavoratori dipendenti; zii, nipoti, bisnonni, bisnipoti nel caso in cui genitori o coniuge siano ultrasessantacinquenni, ovvero in caso di mancanza, decesso o patologie invalidanti degli altri soggetti sopra descritti.

I permessi retribuiti per il lavoratore disabile possono essere utilizzati in tre giorni di riposo al mese o, in alternativa, in riposi giornalieri di una o due ore.

I genitori con figlio disabile a carico di età inferiore ai tre anni hanno diritto al prolungamento del congedo parentale previsto fino al compimento dell'ottavo anno di vita del figlio.

In assenza di una specifica norma sul preavviso, qualora i permessi siano richiesti tempestivamente al datore di lavoro non può rifiutarli.
Naturalmente deve essere chiaro che, come il lavoratore ha il diritto di usufruire dei permessi a ogni necessità, anche il datore di lavoro ha il dovere di guardare e valutare i problemi di natura organizzativa dell’impresa o dell’amministrazione.


Per saperne di più: 340-3303528 AVID Varese Onlus.

lunedì 10 ottobre 2016

UN MODO PER RAGGRANELLARE DENARO E CONTINUARE A FAR SOFFRIRE I DISABILI


Siamo alle solite;  L’ente assistenziale l’INPS ha iniziato a raggranellare denaro anche attraverso le invalidità (I.O. INPS)  dei cittadini invalidi o disabili.

Il disabile o invalido dopo aver sostenuto le visite triennali imposte dall’INPS e sostenuto anche quella del nono anno, riconfermata la gravità della patologia per l’inabilità al lavoro, il disabile o invalido (anche amputato), dopo la richiesta di revisione si vede bloccare l’indennizzo.  Oggi  a Varese accade  questo, anche  dopo aver ricevuto la pensione per 15 anni;  il medico legale del Comitato INPS, senza mezzi termini effettua la visita fiscale al disabile o invalido e senza rivolgerle una semplice parola,  lo liquida inviandole al proprio domicilio la reiezione della pensione.

Ci sembrava strano che non avessero ancora toccato le I.O. INPS e che, più prima che poi, iniziasse a tagliare anche gli indennizzi sulle gravi infermità dei cittadini disabili e invalidi, ancora in età produttiva con gravi riduzioni delle capacità lavorative.   Una grave dimenticanza verso questi cittadini i quali vivono quotidianamente nel silenzio con le loro difficoltà, nelle loro sofferenze, dove gli stessi sicuramente non percepiscono stipendi di una certa consistenza come i nostri legislatori ma misere provvidenze.

I Volontari di AVID Varese Onlus sapendo che molte patologie non potranno mai migliorare o guarire, difronte a queste prese di posizione ingiuste e illegittime, con forza  rimangono  a disposizione per eventuale assistenza alle opposizioni  e legali.

Per info. 340-3303528              Cav. Uff. Battista Venturini  

lunedì 3 ottobre 2016

I PERMESSI PREVISTI DELLA LEGGE 104/92

Anche chi convive, (il o la convivente) del soggetto disabile, può usufruire dei permessi (tre giorni al mese per le ore giornaliere lavorate), retribuite, come previsto dall’art. 33 della Legge in discussione.  Quanto sopra descritto, è stato precisato dalla Corte Costituzionale con una ultima sentenza la quale dichiara illegittimo l’art 33 Legge 104/92 nel punto in cui non evidenzia nell’elenco dei soggetti legittimati a fruire dei permessi <i conviventi>.
La Consulta è stata a favore dell’interessato richiedente. La Corte ha chiarito che l’interesse primario del richiedente, è quello di assicurare in via prioritaria la continuità delle cure e dell’assistenza verso il disabile, dove si possono sostenere all’interno del nucleo familiare.   Quindi è l’istituto interessato a farsi carico della retribuzione dei tre giorni come previsto dalla Legge. 
Un sostegno, a detta del Giudice delle leggi, irragionevole escludere dall’elenco dei soggetti legittimati a fruire tali permessi <il convivente> della persona disabile in situazione di gravità.
Cosi chiarito, per il soggetto con handicap viene esaltato il diritto alla salute psicofisica, alla formazione sociale, allo sviluppo della persona nella sua vita di lavoro e relazione.

Per saperne di più; info. 340.3303528